Il disastro di Fukushima ha convinto perfino il Governo giapponese a ridurre la dipendenza dal nucleare.
È una notizia di sicuro positiva perché il Giappone ha decine di centrali atomiche. Una decisione che, insieme a quella già annunciata dalla Germania e dalla Svizzera, sposta la strategia energetica mondiale verso nuove forme energetiche come le fonti rinnovabili.
Avevamo visto giusto.
Ora occorre premere su tutte le istituzioni locali, nazionali ed europee affinché gli investimenti nella ricerca, le scelte industriali e urbanistiche, puntino sul solare e le altre fonti alternative, seguendo la logica della produzione distribuita, delle smart grids e delle smart cities.