A Bali durante – la Conferenza internazionale Onu sui cambiamenti climatici – abbiamo finalmente sconfitto i pessimisti con il faticoso raggiungimento di un accordo.
L’impasse più grande che abbiamo dovuto superare si è verificato ieri mattina. Dopo aver lavorato duramente nella nottata per raggiungere un accordo di massima sui limiti da porre ai gas che causano l’effetto serra, elaborando una road-map per i prossimi due anni e avviando i negoziati per avere un nuovo accordo contro i gas serra dopo la scadenza del Protocollo di Kyoto, India e Cina hanno chiesto un maggior impegno delle nazioni occidentali per il trasferimento di finanziamenti per tecnologie utili a limitare i danni ambientali. Davanti a queste obiezioni la delegazione USA ha minacciato il suo ritiro dalla conferenza. Di tutto questo avevo informato telefonicamente il Presidente del Consiglio Prodi.
Successivamente, grazie ad un faticoso lavoro diplomatico, gli USA hanno deciso di firmare l’accordo chiedendoche prevedesse un maggior impegno per la riduzione delle emissioni anche dai paesi in via di sviluppo.
Il Kyoto 2 sara’ quindi negoziato nei prossimi due anni e sara’ firmato a Copenaghen nel 2009.
Con il raggiungimento di questo accordo abbiamo sconfitto quelli che volevano boicottare Kyoto e Bali. Ora però servono soluzioni concrete.
Lascio Bali con un rammarico: Italia e Ue volevano di piu’ con l’indicazione, fin da ora, degli obiettivi di taglio delle emissioni. Ma su questo gli Stati Uniti sono rimasti irremovibili.
Visto che a Bali per la prima volta sono stati coinvolti i Paesi in via di sviluppo, serve ora una vera alleanza fra paesi ricchi e paesi poveri.