L’Unione Europea non ha inserito il Ponte sullo stretto tra le opere prioritarie, nè lo finanzierà.
Perfino l’Unione, che pure ama i megaprogetti d’infrastrutture non crede a un’opera ovviamente non prioritaria che, però, da anni sta succhiando risorse vere e pubbliche.
Il governo ora insiste che il ponte si farà con soldi privati …..ma da anni tutti gli studi indipendenti dicono chiaramente che non c’è convenienza economica.
Queste rassicurazioni servono solo a mantenere in piedi un carrozzone che assorbe denaro pubblico e dà incarichi.
Nel 2007 riuscimmo a definanziarlo destinando quei soldi a vere infrastrutture e alla lotta al dissesto idrogeologico in Sicilia e Calabria ma ci fu impedito di sciogliere la società Ponte sullo Stretto.
Per quanti decenni ancora dovremo buttare soldi lì invece che utilizzarli per evitare le frane e far funzionare treni e strade efficienti in questo nostro estremo Sud?
Firma la petizione #OperaUnesco!
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