Oggi è una giornata storica che segna la rivincita dei cittadini e dei movimenti sulla politica dei palazzi.
Infatti il Consiglio Regionale della Lombardia ha accolto all’unanimitá le modifiche alla Legge Regionale sull’Acqua proposte da moltissimi Comuni Lombardi su suggerimento del Contratto Mondiale sull’acqua.
Queste modifiche vanno nella direzione (che anche io – insieme a Alex Zanotelli e Maurizio Montalto) avevo auspicato nel libro “Le Vie dell’Acqua”.
In particolare il Consiglio Regionale Lombardo ha accolto in toto i tre quesiti referendari proposti dai comitati di cittadini e dai movimenti, evitando il rischio di soccombere in caso di voto.
Le norme della legge abbrogate prevedevano l’obbligo per i Comuni di affidare la gestione degli acquedotti tramite gara permettendo, di fatto, l’ingresso dei privati nelle società patrimoniali costituite a livello di Ambito Territoriale Ottimale (ATO).
Questo è il segnale che le giuste ragioni e la determinazione dei cittadini possono avere successo anche in una regione ad ampia maggioranza di centro destra come la Lombardia.
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