Stamane ho letto sul Corriere della sera un articolo nella sezione Scienza e tecnologia di cui riporto un immagine.
Di questi tempi, tra speculazioni finanziarie, crisi economica e degrado politico, almeno un po’ di speranza sul futuro viene dalla green economy che arriva a cambiare carburanti e ridurre le emissioni di CO2 anche nei voli. Alcune compagnie, infatti, sono riuscite a far muovere i loro aerei con biocarburante riducendo del 30 per cento le emissioni di gas serra del traffico aereo che incide per il 3 per cento sull’inquinamento atmosferico.
È una vecchia idea, che ho avuto occasione di sostenere anche durante le conferenze mondiali sul clima, ma ora sembra che si voglia procedere sul serio. Si sono fatti molti passi in avanti e si è riusciti a ottenere un green fuel direttamente da una pianta, la Camelina Sativa, il cui uso non inciderebbe sulla produzione alimentare, a differenza di mais, soia, grano, bietola e canna da zucchero.
Del resto, uno dei valori delle leggi, ed ancor più dei trattati internazionali, è che nel tempo danno i loro risultati e infatti le norme green che abbiamo approvato negli scorsi anni stanno trovando applicazione in molti settori.
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