Oggi sono stato a Napoli al Sesto World Urban Forum organizzato dalla Convenzione Habitat delle Nazioni Unite, il cui tema era “Il futuro urbano”.
4.000 delegati da 160 nazioni .
Un appuntamento importante come al solito un po’ sottovalutato nel nostro Paese.
Ancora una volta è emerso come in Europa entro il 2020 tutti gli edifici, a partire da quegli pubblici, dovranno essere energeticamente autosufficienti.
Una grande occasione d’innovazione e di nuovi posti di lavoro di cui però nessuno parla.
Nel pomeriggio sono andato al padiglione 6 a sostenere la nascita della associazione “Building Green Futures” del mio amico Mario Cucinella, architetto green, noto nel mondo, e componente del Comitato scientifico della Fondazione UniVerde.
Building Green Futures è un’associazione nata per fare circolare le idee e una concezione del costruire che coniughi tradizione e innovazione anche tra quelle moltitudini che ancora non hanno accesso all’energia e all’acqua potabile.
Ho incontrato tanti giovani che hanno avviato attività nel settore green. È davvero una soddisfazione vedere tanti nuovi imprenditori che hanno usato quel secondo conto energia, purtroppo smantellato senza criterio e fasi di transizione . E sarà proprio l’argomento di cui parleremo al Convegno sulle Smart Cities organizzato alla Fiera di Roma.
Durante il Forum ho avuto modo di apprezzare come anche a Napoli ci sia stato l’avvio del car sharing con auto elettriche (di cui allego la foto scattata nel minicar con uno dei giovani ideatori).
Tanti poi gli stand presenti all’evento dai vari Paesi del mondo, tutti ispirati alla sfida della Sostenibilità delle nostre città come sfida per contrastare il cambiamento climatico e il degrado urbano.
Di fronte alla desolazione del dibattito politico, non solo italiano, le iniziative della green society che cresce nel mondo sono una ragione di speranza e talvolta anche di entusiasmo, occorre diffonderle e sostenerle.